Mod GRF 1-29 (CJC-1295 no DAC)
Mod GRF 1-29, noto anche come CJC-1295 no DAC, è un analogo sintetico del Growth Hormone Releasing Hormone (GHRH) sviluppato per replicare e potenziare l’attività biologica del frammento attivo dell’ormone endogeno. Questo peptide nasce dall’osservazione scientifica che i primi 29 amminoacidi del GHRH sono responsabili dell’intera funzione biologica della molecola completa composta da 44 amminoacidi. Da questa scoperta originò il GRF 1-29, o Sermorelina, che però mostrava un’emivita estremamente breve a causa dell’elevata suscettibilità alla degradazione enzimatica. Per ovviare a questa limitazione, furono introdotte modifiche strategiche nella sequenza, sostituendo alcuni amminoacidi con varianti più stabili e resistenti alla scissione. Il risultato è Mod GRF 1-29, spesso chiamato in origine “tetrasostituito GRF 1-29”, che oggi rappresenta uno degli analoghi più utilizzati nella ricerca per studiare la fisiologia del GH grazie alla sua emivita prolungata e alla maggiore affinità recettoriale.
Quando Mod GRF 1-29 si lega ai recettori del GHRH (GHRH-R), stimola le cellule somatotrope dell’ipofisi a rilasciare l’ormone della crescita in maniera pulsatile, rispettando la fisiologia naturale dell’organismo. Questo rilascio determina un aumento dei livelli circolanti di IGF-1, con effetti indiretti su metabolismo, crescita cellulare, rigenerazione tissutale, funzionalità muscolare e salute ossea. La sua stabilità superiore rispetto al GRF 1-29 originale consente studi più estesi nel tempo, offrendo ai ricercatori un modello più affidabile per analizzare i meccanismi endocrini regolati dall’asse GH/IGF-1.
Sviluppo e struttura del peptide
La creazione del Mod GRF 1-29 è legata alla necessità di superare l’estrema fragilità metabolica del GRF 1-29 naturale. Il peptide, pur mantenendo la piena attività biologica, veniva rapidamente inattivato dagli enzimi circolanti in pochi minuti. Per questo furono introdotte sostituzioni in punti chiave della catena amminoacidica, migliorando la stabilità e prolungando il tempo di azione pur mantenendo la capacità di legarsi in modo efficace ai recettori del GHRH. Queste modifiche hanno reso il Mod GRF 1-29 un analogo particolarmente utile per studiare non solo il rilascio acuto di GH, ma anche le risposte endocrine e tissutali che emergono da una stimolazione moderata ma più duratura.
Oltre alla semplice stabilizzazione, le modifiche introdotte hanno permesso una interazione recettoriale più selettiva, mantenendo un equilibrio efficace tra potenza, durata e fisiologicità dell’azione. Questo equilibrio costituisce il motivo per cui Mod GRF 1-29 è oggi impiegato in molteplici contesti di ricerca, compresi gli studi sul metabolismo, sulla funzione cardiaca e sulla rigenerazione cellulare.
Effetti gastrointestinali e interazioni recettoriali
Uno degli aspetti più affascinanti nello studio degli analoghi del GHRH riguarda le potenziali interazioni con recettori non esclusivamente legati all’asse GH. Alcuni studi su modelli animali, in particolare sui primati, hanno evidenziato che alcuni analoghi strutturalmente simili a Mod GRF 1-29 possono interagire con i recettori VPAC1, parte della famiglia dei recettori del VIP (Vasoactive Intestinal Peptide). Questi recettori sono particolarmente presenti nel tratto gastrointestinale e regolano funzioni come la motilità e la secrezione intestinale.
In alcune ricerche, tale interazione ha determinato un aumento marcato della motilità intestinale nei primati, causando episodi di diarrea severa durante infusioni prolungate di analoghi particolarmente potenti. Studi in vitro hanno mostrato che piccole differenze nella struttura peptidica possono modificare profondamente il profilo di legame a questi recettori alternativi, evidenziando quanto sia importante valutare la specificità recettoriale di ogni variante del GHRH.
Questi dati sottolineano la complessità dei rapporti tra struttura chimica, recettori coinvolti e risposte fisiologiche e sono fondamentali per assicurare che ogni analoghi venga studiato nel contesto appropriato, considerando le ampie differenze tra specie animali.
Effetti su metabolismo, pancreas e diabete
Diversi studi hanno evidenziato che gli agonisti del GHRH possiedono un potenziale ben più ampio della sola modulazione del GH. In modelli sperimentali, analoghi della famiglia del GHRH hanno mostrato la capacità di favorire la proliferazione delle cellule β pancreatiche, migliorando la secrezione di insulina e contribuendo a una regolazione più efficiente del glucosio. Questi risultati collocano Mod GRF 1-29 in un’area di ricerca particolarmente interessante per lo studio del diabete e delle condizioni che richiedono un ripristino funzionale delle cellule pancreatiche, incluso il trapianto di isole pancreatiche, dove gli agonisti del GHRH sembrano migliorare l’integrazione e la sopravvivenza cellulare.
Effetti cardiaci e rigenerativi
Gli agonisti del GHRH mostrano effetti significativi anche sul sistema cardiovascolare. Modelli animali hanno documentato miglioramenti nella frazione di eiezione, una riduzione dell’area infartuata e una diminuzione dell’ipertrofia cardiaca in seguito a stimolazione con analoghi del GHRH. Questi risultati hanno portato alla scoperta di un ruolo inatteso del GHRH in processi di protezione e rigenerazione miocardica, rendendo Mod GRF 1-29 uno strumento rilevante nella ricerca delle vie citoprotettive responsabili del recupero cardiaco dopo eventi ischemici.
Azione su occhio, sistema nervoso e guarigione dei tessuti
I recettori del GHRH sono stati identificati anche in aree extra-endocrine come i tessuti oculari e il sistema nervoso centrale. In studi su modelli di retinopatia diabetica, agonisti del GHRH hanno dimostrato effetti neuroprotettivi, riducendo i danni neuronali e sostenendo la vitalità cellulare. Altri esperimenti hanno evidenziato un miglioramento nei processi di guarigione delle ferite, grazie a una modulazione favorevole della risposta infiammatoria. Questi risultati ampliano notevolmente la comprensione del ruolo dei recettori del GHRH oltre l’asse ipofisario, mostrando come possano influenzare il sistema immunitario, la rigenerazione periferica e la funzione neuronale.
Mod GRF 1-29 e funzione tiroidea
La ricerca sugli analoghi del GHRH si è estesa anche allo studio della relazione tra ipotiroidismo e secrezione dell’ormone della crescita. È stato osservato che soggetti con ipotiroidismo primario mostrano una risposta ridotta allo stimolo con GRF. Tuttavia, durante la terapia sostitutiva con T4, la risposta al GHRH migliora in modo significativo, con aumenti sia del picco di GH sia dell’area sotto la curva. Questo dimostra che la funzione tiroidea influisce direttamente sulla sensibilità delle cellule ipofisarie allo stimolo del GHRH, un elemento critico da considerare nei modelli sperimentali che utilizzano Mod GRF 1-29.
Fonti scientifiche
1. PMC2787983
2. PubMed 31070727
3. Studio su ipotiroidismo e GH
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