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⚠️ Prodotto destinato esclusivamente ad uso di ricerca e laboratorio. Non per uso umano o animale.

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LL-37 (CAP-18)

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LL-37 è un peptide della famiglia delle catelicidine dotato di potenti proprietà antimicrobiche, antibatteriche, antivirali e antifungine. La ricerca mostra che può ridurre l’infiammazione, esercitare effetti contro alcuni tipi di tumori e favorire la crescita dei vasi sanguigni in specifici contesti biologici.

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LL-37 – Peptide Multifunzionale per Immunità e Riparazione Tissutale

LL-37 è una delle catelicidine umane più studiate e rappresenta un fulcro essenziale dell’immunità innata. Si tratta di un peptide ad ampio spettro con attività antimicrobica, antivirale, antibatterica e antifungina, ma la sua importanza trascende il semplice ruolo di difesa contro i patogeni. LL-37 è oggi riconosciuto come un potente modulatore immunitario, capace di interagire con cellule, citochine e segnali di pericolo, adattando il proprio comportamento in base al microambiente infiammatorio. Questa versatilità rende LL-37 uno dei peptidi più rilevanti nella ricerca su infiammazione, autoimmunità, rigenerazione tissutale, patologie intestinali, malattie polmonari e processi oncologici.

A differenza di molti peptidi antimicrobici che esercitano un’azione lineare e unidirezionale, LL-37 possiede una dinamica biologica complessa e contestuale. Il peptide si comporta come un regolatore avanzato della risposta immunitaria, talvolta amplificando meccanismi difensivi, altre volte frenando e modulando l’infiammazione per evitare danni ai tessuti. Questa doppia natura lo colloca in una categoria unica e lo rende un modello perfetto per studiare l’equilibrio tra immunità protettiva e immunità patologica.


LL-37 e le malattie infiammatorie

La presenza di LL-37 nelle malattie infiammatorie croniche non è casuale. Studi su patologie come psoriasi, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide e aterosclerosi hanno dimostrato che LL-37 è ampiamente coinvolto nella regolazione dei processi cellulari che determinano la gravità dell’infiammazione. Il peptide può ridurre l’apoptosi dei cheratinociti, modulare profondamente la produzione di IFN-alfa, influenzare la mobilità e l’attività degli eosinofili e dei neutrofili, attenuare la segnalazione attraverso TLR4 e aumentare l’espressione di citochine come IL-18. Questi effetti non operano mai in isolamento, ma si inseriscono in una rete dinamica di segnali immunitari.

Una caratteristica particolarmente rilevante è la capacità di LL-37 di esercitare un’azione bifasica. I linfociti T, per esempio, aumentano la loro attività infiammatoria quando LL-37 è presente in un ambiente non attivato, ma la riducono quando l’infiammazione è già in corso. Questa proprietà suggerisce che LL-37 agisca come un regolatore omeostatico destinato a prevenire risposte immunitarie eccessive e a mantenere un equilibrio funzionale nelle fasi più critiche dell’infiammazione.

Non a caso, nelle patologie autoimmuni i livelli di LL-37 vengono spesso rilevati come molto elevati. Tuttavia, le evidenze più recenti indicano che la sua sovraespressione non è la causa della malattia, bensì una reazione di compensazione con cui l’organismo tenta di mitigare un’infiammazione fuori controllo. Studi su modelli animali privi di LL-37 hanno mostrato che la progressione delle malattie autoimmuni rimane invariata, confermando che LL-37 non svolge un ruolo causativo, ma piuttosto protettivo.


LL-37 come agente antimicrobico avanzato

LL-37 costituisce una delle prime linee di difesa contro microrganismi invasori. Nella pelle e nelle mucose la sua concentrazione aumenta rapidamente in presenza di agenti patogeni, riflettendo il ruolo centrale del peptide nell’immunità innata. LL-37 interagisce direttamente con il lipopolisaccaride (LPS) dei batteri gram-negativi, compromettendo la stabilità della membrana cellulare batterica e inducendo lisi e morte cellulare. La potenza di questa interazione ha attirato grande interesse nella ricerca su possibili antibiotici di nuova generazione.

Nonostante il suo meccanismo sia collegato principalmente al LPS, LL-37 mostra una notevole efficacia anche contro i batteri gram-positivi. La sua presenza amplifica significativamente l’azione del lisozima, l’enzima deputato alla degradazione delle pareti batteriche. L’effetto sinergico tra LL-37 e lisozima rende il peptide un candidato estremamente interessante nella lotta alle infezioni resistenti, compresi i ceppi più problematici di Staphylococcus aureus.


LL-37 e malattie polmonari

Nel sistema respiratorio LL-37 assume un ruolo particolarmente rilevante. Il peptide è prodotto in risposta all’esposizione a particelle contenenti LPS, muffe, endotossine e polveri biologiche. In condizioni come asma, BPCO e sindrome da polveri tossiche, la naturale risposta protettiva può risultare insufficiente, motivo per cui LL-37 viene studiato come potenziale agente terapeutico inalatorio.

LL-37 non solo contrasta i patogeni, ma favorisce attivamente la rigenerazione epiteliale. È stato dimostrato che il peptide accelera la proliferazione delle cellule dell’epitelio respiratorio, facilita la chiusura delle ferite e promuove la formazione di nuovi vasi sanguigni, garantendo un apporto ottimale di nutrienti alle zone in fase di riparazione. Questo duplice ruolo, difensivo e rigenerativo, sottolinea l’importanza di LL-37 come regolatore dei processi polmonari.


LL-37 e artrite

Nel contesto dell’artrite reumatoide LL-37 è stato identificato in concentrazioni elevate nel liquido sinoviale e nei tessuti articolari. Anche se inizialmente si sospettava un ruolo pro-infiammatorio, le evidenze successive hanno suggerito una funzione più complessa. Il peptide sembra infatti agire come un modulatore protettivo che contribuisce a limitare il danno articolare. Modelli animali hanno dimostrato che la somministrazione di peptidi derivati da LL-37 riduce la degradazione del collagene e l’intensità della malattia, probabilmente attraverso la regolazione della risposta a citochine come interleuchina-32.

LL-37 influenza anche la segnalazione tramite TLR e può regolare l’attività dei macrofagi pro-infiammatori. Queste funzioni contribuiscono alla sua capacità di modulare in modo selettivo la risposta articolare nelle fasi più critiche dell’infiammazione.


LL-37 e intestino

Nel tratto gastrointestinale LL-37 promuove la migrazione, la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule epiteliali, contribuendo a mantenere l’integrità della barriera intestinale. In condizioni infiammatorie, come coliti acute o croniche, il peptide riduce l’apoptosi e aiuta a ristabilire un equilibrio cellulare più fisiologico. Numerose evidenze indicano che LL-37 può supportare la riparazione della mucosa dopo interventi chirurgici o infezioni batteriche.

Il peptide lavora spesso in sinergia con la beta-defensina 2, potenziandone gli effetti riparativi e riducendo l’apoptosi mediata dal TNF-alfa. Poiché molti trattamenti moderni per le malattie infiammatorie intestinali si basano su inibitori del TNF, lo studio di LL-37 potrebbe aprire la strada a strategie terapeutiche con un rischio inferiore di complicazioni infezioni e un profilo di sicurezza migliore.


LL-37 e cancro

Gli studi sugli effetti di LL-37 nel contesto oncologico sono ancora in sviluppo, ma diversi dati indicano che il peptide può esercitare azioni antitumorali rilevanti in tumori dell’apparato digerente e in carcinomi orali. L’attività benefica sembra essere mediata da un meccanismo dipendente dalla vitamina D, in grado di accelerare l’attivazione antitumorale dei macrofagi. Questo collegamento spiega perché un adeguato apporto di vitamina D sia spesso associato a un minor rischio di tumori gastrointestinali.


LL-37 e angiogenesi

LL-37 stimola la produzione di prostaglandina E2 nelle cellule endoteliali, un mediatore fondamentale nel processo di angiogenesi. La formazione di nuovi vasi sanguigni è essenziale per la rigenerazione tissutale, ma può risultare patologica in condizioni come tumori, retinopatie o placche aterosclerotiche. Il ruolo di LL-37 come modulatore di angiogenesi lo rende un utile modello sperimentale per studiare come favorire o inibire la crescita vascolare in modo selettivo.


Fonti scientifiche

PubMed 24185823
PubMed 30372860
PubMed 12374875
PubMed 15980359
PubMed 15963694
PubMed 17655171
PubMed 15964896
PubMed 23172753
PubMed 24091294
PMC Article
PubMed 19328825


Avvertenza

LL-37 è destinato esclusivamente alla ricerca scientifica. Non è destinato all’uso umano, farmacologico o veterinario.

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5mg

Peptide Technical Data

Product Name LL-37 (CAP-18)
CAS Number 154947-66-7
Sequence Leu-Leu-Gly-Asp-Phe-Phe-Arg-Lys-Ser-Lys-Glu-Lys-Ile-Gly-Lys-Glu-Phe-Lys-Arg-Ile-Val-Gln-Arg-Ile-Lys-Asp-Phe-Leu-Arg-Asn-Leu-Val-Pro-Arg-Thr-Glu-Ser
Molecular Formula C205H340N60O53
Molecular Weight 4493.342 g/mol
PubChem CID 16198951
Synonyms CAP-18, Cathelicidin, Antibacterial Peptide LL-37
Purity ≥99% (HPLC validated)
Synthesis Method Solid-phase peptide synthesis (SPPS)
Format Lyophilized powder
Appearance White to off-white powder
Solubility Soluble in water, mild buffers, and aqueous solutions
Stability & Storage −20°C long-term; post-reconstitution: 4°C ≤7 days; −20°C ≤3 months
Regulatory Status Research use only; not for human consumption

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Conservazione

Istruzioni di conservazione

Tutti i prodotti Pepticore Aminos sono realizzati mediante processo di
liofilizzazione (freeze drying), che garantisce la stabilità del prodotto durante la spedizione fino a
3–4 mesi.

Una volta ricostituiti (mischiati con acqua batteriostatica), i peptidi devono essere conservati in
frigorifero per mantenerne la stabilità. Dopo la ricostituzione restano stabili fino a
30 giorni.

Cos’è la liofilizzazione

La liofilizzazione è un processo di disidratazione, noto anche come criodesiccazione, in cui i peptidi
vengono prima congelati e poi sottoposti a bassa pressione. In queste condizioni l’acqua nel
flaconcino sublima direttamente da solido a gas, lasciando una struttura bianca cristallina e
stabile (peptide liofilizzato).

La polvere bianca può essere conservata a temperatura ambiente fino al momento della
ricostituzione con acqua batteriostatica.

Conservazione dopo la consegna

Mantenere i peptidi al freddo e al riparo dalla luce. Per utilizzi entro pochi
giorni, settimane o mesi è sufficiente la refrigerazione a temperatura < 4 °C
(39 °F)
.

I peptidi liofilizzati sono generalmente stabili a temperatura ambiente per diverse settimane o più;
se l’uso è previsto entro settimane o pochi mesi, questo stoccaggio è accettabile.

Conservazione a lungo termine

Per periodi di diversi mesi o anni si raccomanda lo stoccaggio in congelatore a −80 °C
(−112 °F)
, soluzione ottimale per preservare la stabilità del peptide.

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