Semaglutide – Analogo del GLP-1 per la ricerca su controllo glicemico e gestione del peso
Semaglutide è un agonista del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide-1) sviluppato per modulare l’omeostasi glicemica e il bilancio energetico. È un analogo peptidico del GLP-1 umano con emivita prolungata, ottenuta grazie al legame con l’albumina che ne rallenta la degradazione. Attivando selettivamente il recettore GLP-1, il semaglutide aumenta la secrezione insulinica glucosio-dipendente, inibisce il rilascio di glucagone, rallenta lo svuotamento gastrico e incrementa la sazietà, contribuendo al miglioramento del controllo glicemico e alla riduzione del peso corporeo.
Dal punto di vista farmacologico, il semaglutide è il principio attivo dell’Ozempic (per diabete tipo 2), del Wegovy (per il controllo cronico del peso) e del Rybelsus (forma orale). Queste formulazioni condividono lo stesso meccanismo d’azione ma differiscono per dosaggio, indicazioni e modalità di somministrazione. Le iniezioni settimanali permettono una titolazione graduale e una migliore aderenza terapeutica, mentre la formulazione orale consente studi sul metabolismo e sull’assorbimento sistemico.
Efficacia clinica e risultati sperimentali
Nei principali studi clinici della serie STEP (Semaglutide Treatment Effect in People with Obesity), condotti su soggetti con sovrappeso o obesità, il trattamento con semaglutide 2,4 mg ha portato a una perdita di peso media di circa 15% in 68 settimane rispetto al placebo. La riduzione ponderale è stata accompagnata da miglioramenti significativi della circonferenza vita, dei lipidi plasmatici, della pressione arteriosa e della funzione cardiovascolare. Questi risultati, osservati anche in assenza di diabete, confermano l’impatto del farmaco sulla regolazione dell’appetito e sul metabolismo energetico.
Nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, il semaglutide migliora il controllo della glicemia e riduce l’HbA1c senza aumentare il rischio di ipoglicemia, grazie al suo effetto glucosio-dipendente. Oltre a potenziare la secrezione insulinica, favorisce una riduzione del peso corporeo e della massa grassa viscerale, con un profilo di sicurezza favorevole rispetto a molti altri antidiabetici orali e iniettabili.
Confronto con altri agonisti incretinici
Il semaglutide appartiene alla classe degli agonisti del GLP-1, insieme a molecole più recenti come tirzepatide e retatrutide. Pur condividendo l’attivazione del recettore GLP-1, questi composti differiscono per il numero di recettori ormonali coinvolti e per l’intensità degli effetti metabolici. Gli studi comparativi hanno dimostrato che il tirzepatide, attivo anche sul recettore GIP, produce una perdita di peso e un miglioramento glicemico superiori a quelli del semaglutide, mentre il retatrutide, ancora in fase di studio, mostra una tripla attivazione (GLP-1, GIP e glucagone) e un effetto anabolico-metabolico potenziato.
Confronto con altri agonisti incretinici
Il Tirzepatide appartiene alla stessa classe farmacologica del Semaglutide e del più recente
Retatrutide, ma differisce per il numero di recettori attivati e per l’intensità dell’effetto metabolico.
Gli studi comparativi hanno dimostrato che Tirzepatide supera il semaglutide nel migliorare il controllo glicemico
e nel promuovere una perdita di peso più marcata, come evidenziato nello studio
SURPASS-2 (NEJM 2021).
| Farmaco | Recettori attivati | Effetti principali | Perdita di peso media (dati clinici) |
|---|---|---|---|
| Semaglutide | GLP-1 | Sazietà, svuotamento gastrico più lento, controllo glicemico | ≈ 15% in 68 settimane |
| Tirzepatide | GLP-1 + GIP | Doppia azione su appetito, glicemia e metabolismo lipidico | ≈ 22,5% in 72 settimane (SURMOUNT-1) |
| Retatrutide | GLP-1 + GIP + glucagone | Maggior dispendio energetico e ossidazione dei grassi | ≈ 24% in 48 settimane (fase 2, dati preliminari) |
Profilo di sicurezza e tollerabilità
Gli effetti collaterali più comuni del semaglutide sono gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea o stipsi, in genere transitori e dose-dipendenti. L’aumento graduale del dosaggio consente di ridurre questi sintomi. Nei dati regolatori si segnalano rari casi di pancreatite e colelitiasi, oltre a un possibile peggioramento della retinopatia diabetica nei pazienti predisposti. Il farmaco è controindicato in soggetti con anamnesi di carcinoma midollare della tiroide o sindrome MEN2, in linea con le altre molecole della classe GLP-1.
Ruolo nella ricerca e prospettive future
Il semaglutide ha aperto nuove prospettive nella ricerca sul metabolismo energetico e sul controllo del peso, rappresentando un modello di riferimento per lo sviluppo di futuri agonisti incretinici multifunzionali. Gli studi in corso esplorano il suo impiego in ambiti come la salute cardiovascolare, la neuroprotezione e la longevità metabolica. Le combinazioni multi-recettoriali (GIP/GLP-1 e GIP/GLP-1/glucagone) stanno mostrando risultati ancora più promettenti, ma il semaglutide resta uno dei trattamenti meglio documentati per efficacia e sicurezza nel lungo termine.
Nota: Le informazioni presenti hanno finalità descrittive e di ricerca. L’uso clinico del semaglutide deve essere valutato e monitorato da personale sanitario qualificato, in conformità con le linee guida e le schede tecniche ufficiali.





