DSIP (Delta Sleep-Inducing Peptide)
Neuropeptide per la ricerca su regolazione del sonno, modulazione del dolore, protezione mitocondriale e bilanciamento neuroendocrino.
Che cos’è il DSIP
Il DSIP (Delta Sleep-Inducing Peptide) è un neuropeptide naturale di piccole dimensioni, identificato per la prima volta nel sangue venoso cerebrale durante il sonno a onde lente. È stato studiato in modelli preclinici e in piccoli studi esplorativi sull’uomo per il suo potenziale coinvolgimento nella regolazione dei cicli sonno–veglia, nella modulazione del dolore, nel metabolismo cellulare e nella risposta allo stress ossidativo. La letteratura indica azioni multisistemiche che interessano sistema nervoso centrale e tessuti periferici, suggerendo funzioni regolatorie più ampie rispetto alla sola sfera del sonno.
Meccanismi d’azione: omeostasi neuroendocrina e bioenergetica
Il profilo d’azione di DSIP sembra emergere dall’interazione con circuiti neuroendocrini (asse ipotalamo–ipofisi–surrene), sistemi monoaminergici (es. modulazione di MAO-A e serotonina) e dalla sua influenza sulla funzione mitocondriale. In condizioni di stress e ipossia, il peptide è stato associato al mantenimento della fosforilazione ossidativa e a una ridotta generazione di specie reattive dell’ossigeno, con implicazioni nella protezione d’organo e nella resilienza metabolica.
DSIP e sonno: normalizzazione dei cicli
Nonostante il nome, la relazione tra DSIP e sonno è articolata. Gli studi riportano risultati eterogenei: in alcuni casi si osserva aumento del sonno a onde lente e riduzione del sonno paradosso, in altri l’EEG non evidenzia variazioni significative. È stata descritta una dinamica bifasica (iniziale attivazione seguita da sedazione) e, nei soggetti con insonnia cronica, miglioramenti della struttura del sonno, minore latenza di addormentamento e maggiore efficienza complessiva. Nel complesso, il peptide è descritto come un regolatore dei ritmi sonno–veglia più che un sedativo diretto.
Modulazione del dolore e sintomi da sospensione
In ambito preclinico, DSIP esercita un effetto analgesico dose–dipendente verosimilmente mediato da recettori oppioidi centrali, senza evidenze di dipendenza analoghe agli oppioidi convenzionali. Piccoli studi su campioni umani hanno riportato riduzione della percezione del dolore e miglioramento dell’umore, con potenziale utilità come supporto nei protocolli di gestione del dolore cronico e nella riduzione del rebound doloroso alla sospensione di analgesici.
Metabolismo, stress ossidativo e funzione mitocondriale
In modelli animali, DSIP attenua gli squilibri metabolici da stress che spingono i mitocondri verso vie meno efficienti e più “ossidanti”. Il mantenimento della respirazione mitocondriale in ipossia si accompagna a una minore produzione di radicali liberi. Queste proprietà hanno portato a investigarne il ruolo potenziale in condizioni come ischemia cerebrale e cardiaca, dove la protezione bioenergetica potrebbe limitare il danno fino al ripristino del flusso sanguigno.
Umore, MAO-A, serotonina e asse HPA
La capacità del DSIP di contenere le variazioni di MAO-A e serotonina in contesti di stress ha indirizzato la ricerca verso i disturbi dell’umore. Analisi del liquido cerebrospinale mostrano livelli di DSIP più bassi nei soggetti con depressione maggiore rispetto ai controlli. È stata inoltre evidenziata un’associazione con la regolazione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene e con marker clinici rilevanti.
Astinenza e disassuefazione
Studi osservazionali su pazienti in astinenza da alcol o oppioidi riportano percentuali elevate di miglioramento o risoluzione dei sintomi con protocolli che includevano DSIP; la disassuefazione da oppioidi risulta più refrattaria e può richiedere un numero maggiore di somministrazioni. Questi esiti esplorativi hanno motivato ulteriori indagini su autonomo–regolazione, stress e controllo del craving durante la fase di detox.
Ricerca oncologica: prevenzione e supporto
In modelli murini, cicli mensili di DSIP hanno determinato una riduzione dell’incidenza tumorale (>2,5 volte) e una minore frequenza di aberrazioni cromosomiche midollari. In protocolli sperimentali di chemioterapia e ischemia cerebrale, DSIP (e preparazioni correlate come Deltaran) ha mostrato un miglioramento della perfusione cerebrale e un impatto favorevole su controllo motorio, comportamento e linguaggio nei modelli preclinici, suggerendo neuroprotezione e recupero funzionale più rapido.
Effetti sistemici e tessuto muscolare
Oltre al SNC, il DSIP è stato collegato alla modulazione di pressione arteriosa, frequenza cardiaca, termogenesi e parametri immunitari. È stata inoltre osservata un’inibizione della somatostatina a livello muscolare, che potrebbe favorire ipertrofia e iperplasia in condizioni sperimentali. Il quadro complessivo dipinge il DSIP come regolatore fisiologico ampio con funzioni che precedono o preparano l’innesco del sonno.







